lunedì 7 aprile 2014

Dai laboratori il pomodoro nero no ogm: è un potente antiossidante


ROMA Dal laboratorio al mercato. Il pomodoro nero, dal fortissimo potere antiossidante e capace di aiutare a restare in buona salute, sviluppato da un progetto di ricerca coordinato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, insieme alle università Tuscia di Viterbo, di Modena e Reggio emilia e di pisa, sarà comemrcializzato dall'azienda pisana l'Ortofruttifero, che ha recentemente firmato il contratto di licenza con la Scuola di Sant'Anna.
Il “Sun Black”, così i ricercatori hanno chimato l'ortaggio, ha un alto contenuto di antociani, sostanze dal fortissimo e riconosciuto potere antiossidante, non è però un ogm ed è considerato a tutti gli effetti un alimento nutraceutico, ovevro che ha una funzione benefica: è stato ottenuto da Gian Piero Soressi dell'università della Tuscia e caratetrizzato in maniera approfondita nel corso degli ultimi anni dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dall'ateneo laziale.

Dopo la registrazione del marchio comunitario “Sun Black”, avvenuta nel 2009, da parte degli atenei che hanno condotto lo studio, ora arriva anche la licenza commerciale che porta ufficialmente fuori dai laboratori il pomodoro benefico.

La commercializzazione partirà nei prossimi giorni con la vendita di piantine, grazie ai semi forniti dai ricercatori della Tuscia coordinati da Andrea Mazzucato. Saranno disponibili in due varianti: a frutto medio e a frutto piccolo e saranno reperibili in tantissimi punti vendita italiani specializzati ma anche nei supermercati.

Il pomodoro nero, spiega la Scuola Sant'Anna, «ha la particolarità di essere ricco di antociani, potentissimi antiossidanti che si ritrovano soprattutto in uva nera, mirtilli,fragole ma non in quantità significative nelle comuni varietà di pomodori». Da qui la scommessa di «Sun Block», che alle caratteristiche nutrizionali del pomodoro aggiunge le capacità antiossidanti della frutta a buccia nera, ma in quantità aumentata.

Il pomodoro può, quindi, rientrare nella categoria degli alimenti nutraceutici, in grado di portare benefici per mantenere le persone in uno stato di buona salute e non rientra negli ogm, anche perché i suoi semi sono stati ottenuti attraverso la tradizionale tecnica dell'incrocio.

«L'accordo di licenza per la sua commercializzazione - conclude il rettore della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa Pierdomenico Perata - consolida il ruolo del nostro ateneo come motore di sviluppo locale, contribuendo a portare innovazione nelle imprese radicate sul territorio, in un ambito come quello dell'ortovivaismo in cui l'inserimento di elementi innovativi può risultare ancora più difficile».



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