venerdì 25 maggio 2012

Le piramidi? Strumenti musicali - Così i Maya invocavano gli dei


In Messico, i gradini venivano costruiti in modo da riprodurre il rumore
ritmico delle gocce di pioggia: era un modo per sollecitare l'intervento del
dio Chaac in tempi di siccità

di SARA FICOCELLI

Dalla leggendaria torre di Babele ai grattacieli di New York, tutto ciò che
l'uomo costruisce in verticale rappresenta una sfida. Per la civiltà
precolombiana dei Maya, l'obiettivo era riuscire a comunicare con dio, ed è
per questo che hanno costruito le loro incredibili piramidi.

Secondo una ricerca internazionale pubblicata sul New Scientist, i gradini
funzionavano come uno strumento musicale: progettati per provocare la
diffrazione del suono dei passi di chi li percorreva, riproducevano un
rumore simile a quello delle gocce di pioggia che cadono in una pozzanghera.
Destinatario del messaggio musicale il dio della pioggia Chaac, venerato
nelle zone del Messico con scarse precipitazioni.

Per capirlo, gli studiosi Jorge Cruz della Professional School of Mechanical
and Electrical Engineering di Città del Messico e Nico Declercq del Georgia
Institute of Technology negli Stati Uniti hanno confrontato le frequenze
sonore che si producono salendo i gradini del Castillo, nel complesso
archeologico Maya di Chichen Itza, con quelle della Piramide della Luna a
Teotihuacan, nel Messico centrale.

In entrambi i siti hanno registrato i suoni sentiti alla base quando
qualcuno sale i gradini, osservando in tutti e due i casi una somiglianza
con il rumore e la frequenza delle gocce di pioggia. Secondo i ricercatori,
ciò è dovuto alla diffrazione del suono provocata dalle scale, che rompendo
l'onda sonora riproducono un effetto simile a quello di un acquazzone.

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